Un’ora e mezza di colloquio nel municipio di Forlì a quasi un anno di distanza dall’alluvione che ha colpito la Romagna. Giorgia Meloni e Ursula von der Leyen si sono incontrate intorno all’ora di pranzo e hanno affrontato la delicata questione dei fondi per un territorio in grossa difficoltà. Ad accoglierle un sit-di di alluvionati con manifesti e cori: “Le passerelle non aiutano la ricostruzione”, si leggeva su alcuni cartelli, “con i vostri tempi non la sfanghiamo”. A protestare circa un centinaio di persone. “E’ molto toccante essere di nuovo qui”, ha detto la presidente della commissione Ue. “Quel che mi ricordo di più è questa enorme massa di fango e l’enorme solidarietà di uomini e donne che si aiutavano l’un con l’altro. La Ue è stata dalla vostra parte, questo è il messaggio, e continueremo ad esserlo. La cooperazione è stata eccezionale, abbiamo dedicato un miliardo e 200 milioni a questa regione. Vogliamo aiutarvi a rimettervi in piedi e ad essere più resilienti. Lo stiamo facendo e lo faremo ancora di più”. Von der Leyen ha anche parlato dell’Italia e il Pnrr: “E’ assolutamente in linea con la tabella di marcia del Pnrr: metà dei fondi è stata già erogata e questa è una bellissima notizia”.

Le voci degli alluvionati – “Per ora abbiamo avuto solo promesse, non si è visto niente”, ha dichiarato una delle manifestanti ai giornalisti. “E’ vero i romagnoli sanno rimboccarsi le maniche e fare da soli, ma qui servono anche ristori perché c’è grande disagio, la gente non sa come fare. Servono soldi ma anche norme che agevolino la ripartenza”. A prendere la parola anche Gianni Fagnoli, esponente dell’Appello per l’Appennino romagnolo: “Stiamo vivendo da otto mesi una situazione drammatica”, ha detto, “abbiamo decine di migliaia di persone disperate e rovinate che non hanno avuto assolutamente niente, una ricostruzione che fino ad ora è stata fatta solamente sugli annunci e sulla carta di cui, nel concreto, si sono fatti carico i romagnoli con i propri risparmi e il proprio lavoro”. Di fatto, ha proseguito, “questa cosa che viene fatta oggi poteva essere considerata vicinanza ai territori sei mesi fa, non adesso. Adesso è solamente campagna elettorale”. Quindi, ha aggiunto ancora l’esponente degli alluvionati romagnoli, “non potevamo tollerare che di fronte a questo ci fosse una Romagna silente se non addirittura plaudente. Siamo qui per dire che non faremo da tappetino per le loro passerelle. E siamo venuti qui a testimoniare la verità, che è la nostra condizione, i conti in tasca che ognuno si è fatto rispetto agli annunci continui che vediamo riportati sulla stampa”.

Meloni a Bologna firma l’accordo per il fondo di sviluppo e coesione – Poco prima la presidente del Consiglio è stata in Regione a Bologna insieme al ministro degli Affari europei Raffaele Fitto per sottoscrivere il nuovo accordo per il fondo di sviluppo e coesione. Il presidente dem Stefano Bonaccini ha espresso le sue preoccupazioni sulla mancanza e sul ritardo dei fondi: “Ieri sugli 1,2 miliardi del Pnrr stanziati per la ricostruzione post alluvione abbiamo avuto un’importante call con i ministri Fitto e Giorgetti”, ha detto, in cui “abbiamo segnalato le preoccupazioni che abbiamo, insieme agli amministratori locali. Un tema è il rispetto dei tempi, perché il Pnrr prevede entro il 2026 anche la rendicontazione delle opere. E poi le preoccupazioni dei Comuni, soprattutto di quelli piccoli e medi, a fronte delle centinaia – a volte – di cantieri che non abbiano personale amministrativo e tecnico per dar corso alla progettazione”. Bonaccini si è poi rivolto al governo: “Se questo Parlamento e questo governo dovessero riuscire nell’impresa, mai riuscita a nessuno, di approvare una legge che restringa il consumo e l’utilizzo del suolo vergine, magari con finanziamenti per la rigenerazione urbana, se ne prenderebbero persino un merito storico”.

Meloni ha invece sostenuto e rivendicato l’impegno del governo. “Von der Leyen, che con me e Bonaccini era stata sui territori pochi giorni dopo l’alluvione”, ha detto nel suo intervento, “e si era presa delle responsabilità e degli impegni a dare delle risposte anche dal punto di vista europeo, torna a Forlì. E quelle risposte sono arrivate particolarmente con questa revisione del Pnrr” che “ci consente di investire 1,2 miliardi particolarmente“, tra le altre cose “sulla difesa idraulica e il ripristino di viabilità e infrastrutture stradale”. E ha aggiunto: “Arriviamo a una cifra di 687 milioni di euro che viene mobilitata oggi con questa firma. Complessivamente 92 progetti, poche grandi priorità: non risorse che vengono spese in centinaia di microprogetti, ma scegliere sulle priorità che rappresentano un volano”.

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